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Prima di visitare Ravello sarà bene conoscere un po'
della sua storia, perchè più che in ogni altro paese costiero, a Ravello
la storia si tocca letteralmente con le mani. Ravello è stata abitata sin dalla
preistoria, nel VI° secolo probabilmente fu occupata da alcuni coloni
romani spintisi tra quelle zone montuose ritenendole un buon riparo per
sfuggire alle invasioni barbariche. Attorno al IX° secolo Ravello entrò
a far parte della Repubblica Marinara di Amalfi, e in seguito popolata da un gruppo di nobili
amalfitani, ribellatisi all’autorità del doge. La città divenne rapidamente
prospera, in particolare grazie ad una fiorente filatoria della lana
anticamente detta “Celendra”. Come tutte le città medievali anche il
borgo di Ravello fu circondato da mura e le ricche famiglie patrizie
iniziarono a costruire le proprie sontuose dimore, eleggendo un proprio
duca. Nel 1086 Ravello divenne sede vescovile. Il declino dell'epoca
delle Repubblica Marinara Amalfitana fu accelerato con la conquista
normanna e la loro affermazione in tutta l'area e ne divenne parte del
regno nel 1131. Nel 1137 subì la devastastazione ad opera della
Repubblica di Pisa che saccheggiò per tre giorni la città, ma nonostante
ciò i Ravellesi si ripresero, e nei tempi successivi conquistarono i
mercati arabi e, tra il XII ed il XIII secolo, la città raggiunse circa
36.000 abitanti divenendo un punto cardine commerciale della Costiera
Amalfitana.
Il Duomo di Ravello è stato fondato negli anni 1086 - 1087 sullo
stesso modello dell’Abbazia di Montecassino, infatti
a questo periodo risalgono gli architravi delle tre porte nella
facciata.
IL MUSEO DEL DUOMO Molto interessante è il museo interno al Duomo dove sono raccolti molti reperti che ne componevano il ciborio originale del 1279, opera di Matteo da Narnia e dono di Matteo Rufolo, e rimosso nel XVIII secolo. Inoltre da notare il cosiddetto busto di Sigilgaita Rufolo, che fu opera di Nicolò di Bartolomeo da Foggia.
IL MUSEO DEL CORALLO CAMO
II Museo del Corallo di Ravello è stato fondato nel 1986 da Giorgio Filocamo,
che in una felice e generosa intuizione pensò bene di esporre alla vista
di tutti il suo prezioso bagaglio di oggetti pregiati ed antichi tramandatogli dalla sua famiglia
di origini siciliane e napoletane, da cui gli è stata trasmessa la sua grande
passione di corallaro. Giorgio Filocamo iniziò la sua attività di
produzione ad Ercolano, con i suoi primi modelli, e successivamente si
trasferì a Ravello con la propria collezione più quella storica
dei suoi avi, oltre naturalmente ad un immenso bagaglio di esperienza.
La bottega-museo sorge sotto il Duomo "Camo". La tradizione
del corallo è antica e forte, in passato in diversi
paesi della Costiera Amalfitana era praticata la pesca del corallo, dove
abili pescatori s'immergevano in apnea per recuperare l'oro rosso, il
quale veniva poi lavorato da abili artigiani o venduto direttamente in
altri paesi. Tra
alcune testimonianze sulla presenza del commercio di corallo in Costiera Amalfitana
ci sono ad esempio il Paternostro amalfitano in corallo del X-XI secolo
fu rinvenuto ad Amalfi attorno agli anni '1970 casualmente durante uno scavo presso Santa Maria ad Plateam, costruita sopra l’antica gualchiera ebraica di Amalfi.
L'attività di pesca e artigianato del corallo era accompagnata da
relativo commercio di tale preziosa mercanzia, che veniva esportata nei
paesi mediorientali dagli antichi commercianti della Repubblica Marinara
di Amalfi. Secondo alcune testimonianze, l'esportazione del corallo che gli Amalfitani effettuarono verso la Siria durante il IX secolo, fosse attivata dagli Ebrei che ad Amalfi avevano tintorie e gualcherie...
tratto da C. Tescione. VILLA RUFOLO Villa Rufolo è un antico edificio del centro storico di Ravello, situato di fronte al Duomo nella piazza del Vescovado. La struttura originaria di Villa Rufolo risale al secolo XIII°, con evidenti rimaneggiamenti ottocenteschi. Inizialmente la Villa appartenne alla ricca e potente famiglia di mercanti Rufolo (Landolfo Rufolo è stato immortalato dal Boccaccio nel Decamerone), in seguito andò per successione ad altri proprietari, tra i quali i Confalone ed i Muscettola. Verso la metà dell'800 fu venduta a Francis Neville Reid, un lord di origine scozzese, il quale fece un restauro generale dandogli l'aspetto così come la possiamo ammirare ora. Alla villa si accede attraverso un'apertura ogivale nella Torre d'ingresso; dopo un breve viale si giunge ad un dominato dalla Torre Maggiore che domina i terrazzamenti a strapiombo sulla Costiera amalfitana che ospitano gl'incantevoli giardini fioriti. Tra gli ambienti della villa, inoltre, notevole è un grande cortile soprelevato dalle caratteristiche di un chiostro ed altre sale adibite a museo. Per celebrare la visita del famoso musicista Richard Wagner, nel 1880, che qui immaginò il giardino di Klingsor nel secondo atto del Parsifal, ogni anno il giardino inferiore di Villa Rufolo ospita, sempre con successo di pubblico, i Concerti Wagneriani. VILLA CIMBRONE Villa Cimbrone è un edificio storico costruito su di un promontorio roccioso a strapiombo sulla Costiera amalfitana e circondato da un esteso parco, ornato di statue e di altre varie antichità come fontane, poi grotte e alla fine culminante in un belvedere che mostra, specie dalla celebre Terrazza dell'Infinito, scenari di incomparabile bellezza sul Golfo di Salerno e sulle località costiere che domina dall'alto. Il toponimo "Cimbrone" deriva dall'antica denominazione del promontorio roccioso Cimbronium su cui sorgevano i resti di un'antica villa romana, trasformata secoli dopo in ampio casale, ed un tempo residenza dapprima della nobile famiglia Acconciagioco e successivamente dei Fusco, poi ancora dei Amici. Nel 1904 l'intera proprietà fu acquistata da un lord inglese, Ernest Beckett, che trasformò in modo radicale sia la villa, da lungo tempo in stato di abbandono, sia il vasto terrazzamento nello straordinario parco che oggi tutti possiamo ammirare. La villa oggi è adibita ad albergo, invece il vasto giardino è aperto al pubblico a pagamento. L'ingresso sia per l'hotel, sia per le visite è solo pedonale e si accede attraverso il centro storico dalla via di Santa Chiara N° 26. VILLA LA RONDINAIA La Rondinaia è una delle ville più belle ed originali della Costiera Amalfitana. Immersa in un parco di una bellezza suggestiva per la sua posizione incastrata tra le rocce appunto come un nido di rondini da cui deriva la denominazione, furono necessarie vere e proprie artifici funambolici da parte dei costruttori, tanto che ancora oggi tra i vecchi del paese si racconta la storia della costruzione, avvenuta nel 1904 ormai come una vera e propria impresa da parte degli operai costretti a lavorare appesi a corde e spettacolari impalcature. L'edificazione avvenne su commissione di Sir Ernest William Beckett, Lord Grimthorpe, il quale incaricò il ravellese Nicola Mansi della costruzione, sia della Rondinaia che di Villa Cimbrone. La Villa è sempre stata oggetto di visite illustri; Virginia Wolf ed il marito Leonard; verso gli anni Quaranta ci venne Vita Sackeville West; Nel 1938 dal musicista Leopold Stokoswski e Greta Garbo, Humprey Bogart, John Huston, Jennifer Jones, Peeter Lore, Gina Lollobrigida, Orson Wells, King Widor e Franco Zeffirelli; Leonida Massine, i celebri pittori Escher e Mirò, scrittori come Truman Capote, Rafael Alberti e Prezzolini, First ladies come Jacqueline Kennedy e Hillary Clinton. Ad un certo punto la figlia di Lord Grimthorpe, Lucille, separò La Rondinaia da Villa Cimbrone, ma in entrambe si continuavano a svolgevano colte discussioni, concerti, spettacoli di teatro e danza. Per tutti gli inglesi venuti in visita a Ravello furono il punto di riferimento culturaledivenendo una sorta di cenacolo intellettuale. Nel 1972 Gore Vidal acquistò la Villa dopo averla visitata già nel 1948 assieme a a Tennessee Williams. Poi Gore Vidal, nell'impossibilità fisica di continuare a vivere in questo luogo, cedette la proprietà della villa ad alcuni imprenditori alberghieri che daranno alla struttura una destinazione ricettiva, dando così la possibilità ad un numero maggiore di ospiti, capaci di apprezzare la compresenza di così rare memorie storiche unite alla natura esuberante del parco ed al rinnovato comfort delle camere, dei saloni, della piscina, della sala massaggi con bagno turco, delle terrazze proiettate sull'incantevole mare della Costiera Amalfitana.
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