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Il nome originario di Tramonti era "Erra
Tramonti", battezzato cosi' probabilmente dai suoi primi
abitanti, come si afferma nella "Cronaca Amalfitana", prende il
nome dalla configurazione del luogo in cui e situata,
circondata, incastonata da monti com'e, "intra montes", terra
tra i monti. Secondo lo storico Filippo Cerasuoli, quando i
Romani dopo dure battaglie, sconfissero i Picentini, questi, da
dove era l'Antica Reghinna per sfuggire ai nemici, si
rifugiarono tra i monti, e vi edificarono i primi insediamenti,
propriamente nella conca che successivamente chiamarono
Tramonti. Tramonti, secondo il Cerasuoli avrebbe avuto origine
da questi Picentini, mescolati ad Etruschi e ad altri popoli.
Secondo lo storico Matteo Camera, invece l'origine di Tramonti
sarebbe da attribuirsi ad un gruppo di romani.
Secondo il cronista Andrea Mola di Tramonti, Picentini e Romani
che avevano fondato Scala ed Amalfi, per sicurezza, sul lato
occidentale fondarono Cesarano, dove essi avrebbero potuto
trovare ospitalita e protezione, cosi ebbe origine il primo
villaggio di Tramonti, Cesarano, la cui fondazione si fa
risalire al IV-V secolo a.C.. Tramonti ebbe il suo massimo
splendore ai tempi della Repubblica Marinara di Amalfi, che
particolarmente nei secoli X-XI fu una delle piu attive e
prospere citta marinare d'italia. Non possiamo spiegarci tanta
grandezza se consideriamo la citta di Amalfi separatamente,
senza inquadrarla nel contesto di tuffi i paesi della costiera.
"Amalfi arrivo allo splendore della sua grandezza attraverso un
lungo travaglio di prove, di lotte, di vittorie, cui
contribuirono le varie forze limitrofe", Tramonti ha avuto una
parte importante nel sorgere della Repubblica Amalfitana, per
cui la troviamo coinvolta, insieme con le popolazioni
rivierasche, ne!la difesa della citta contro il longobardo
Arechi Il, come pure nelle alterne vicende contro l'ambizioso
Sicardo, fino a quando Amalfi, liberandosi dal dominio del Duca
di Napoli, il lo dicembre dell'anno 839, con la proclamazione della Repubblica,
comincio quella gloriosa
ascesa che la porto ad essere una grande potenza marinara per
piu di tre secoli. Tramonti, come del resto gli altri centri
della costiera, oltre ad aver contribuito alla grandezza della
Repubblica Amalfitana, usufrui anche dei suoi traffici, del suo
commercio e delle sue ricchezze per il proprio sviluppo.
Si spiega cosi’ il il grande numero di chiese ivi esistenti, di
monumenti, la presenza di tante famiglie nobili, il numero
straordinario di tanti uomini illustri, senza collegare cio
all'antico splendore della Repubblica Amalfitana. Fra le
famiglie nobili ricordiamo in particolare le famiglie Geta, De
Maio, Fontanella, Giordano, Marciano, Palumbo, Conte, Cesarano,
Romano, Pisacane, Citarella, Fierro, De Rosa, Vitagliano,
Pisano. Tramonti ha avuto molti uomini illustri che si sono
distinti in vari campi, vescovi, cronisti, avvocati, giudici,
notai, ammiragli, pittori, consiglieri di Principi e Re.
Nell'assalto che i Normanni insieme con i Salernitani, sotto il
comando di Ruggiero il "Normanno", mossero contro la Repubblica
di Amalfi, Tramonti combatte’ valorosamente contro le forze
avversarie con la guarnigione della fortezza o Castello di
Montalto. Soppraffatta questa fortezza, cadde pure il Castello
di Ravello ed avvenne cosi la resa definitiva della Repubblica
Amalfitana che nel 1127 venne sottomessa al dominio dei
Normanni. Con il dominio dei Normanni, comincio il periodo
oscuro di Amalfi ed anche la grandezza e l'importanza di
Tramonti e degli altri paesi della Costiera ando’ diminuendo.
Dai Normanni, il Ducato di Amalfi passo’ agli Svevi nel li 97
poi agli Angiomi con Carlo i nel 1 266, e, successivamente, agli
Aragonesi con Alfonso I nell 442. I suoi abitanti furono
dichiarati nobili dal Re di Napoli Ferrante I d'Aragona, in
segno di gratitudine per il soccorso prestato e l'ospitalita con
cui lo stesso Re fu accolto a Tramonti
dopo la sconfitta di Nola (1460). La costruzione del castello di
S. Maria la Nova, insieme all'altro castello di Chiunzi nel 1453
si deve a Raimondo Orsini, principe di Salerno e duca d'Amalfi,
con il permesso di Alfonso il Magnanimo. E divisa in tredici
frazioni: Pucara, dove nella chiesa parrocchiale di S. Maria
Maddalena si ammirano quadri di Luca Giordano e dove si puo ancora ammirare
il Conservatorio di San Giuseppe,
fondato nel 1676, e noto per essere il luogo di nascita del
Concerto, il celebre liquore; Novella; Paterno Sant'Elia;
Figlino; Pietre; Capitignano; Corsano; Campinola, dove nella
chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e possibile
ammirare la stupenda pala d'altare raffigurante la Madonna tra
San Giovanni Battista, San Francesco che presenta il donatore
Francesco Telese, e angeli musicanti (1608), opera della
maturita di Ippolito Borghese, pittore umbro nativo di Sigillo;
Polvica, centro amministrativo del territorio, che ospita un
convento francescano fondato nel 1474 con l'annessa chiesa,
nella quale e possibile osservare i sepolcri marmorei di due
insigni prelati originari di Tramonti: Ambrogio Romano, vescovo
di Minori, e Martino de Majo, vescovo di Bisceglie; Gete, dove e
d'ammirare la chiesa rupestre consacrata al culto di San Michele
Arcangelo; Ponte e Cesarano, dove nella chiesa parrocchiale era
possibile venerare l'insigne reliquia dell'intero braccio con
mano di San Trifone, meno una parte del dito mignolo. |
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