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FURORE
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Il territorio del Comune di Furore comprende la
zona costiera a partire dallo splendido
Fiordo e confinante con Conca dei Marini e Praiano, fino ad un
altitudine di seicento metri presso Agerola. La sua storia non è dissimile da quella di Amalfi e dagli altri paesi della
Costiera Amalfitana, ma per quello quello che offre il
territorio fa supporre che nel corso dei secoli passati, la
cittadina non sia mai stata abitata stabilmente, ma piuttosto
sia stata terra di transizione.
Dal lato mare, probabilmente Furore archeologicamente parlando,
potrebbe avere molto
da dire per il suo Fiordo, insenatura naturale, probabilmente è
stato scenario di chissà quali avventure nel corso del tempo;
rifugio per naviganti, covo di pirati ed altro, e ancora oggi,
il passante ed il turista non può far altro, trovandosi nella
zona, di fermarsi incantato ed incuriosito dall'inusuale e
favoloso paesaggio che ha di fronte.
Incerta l'origine del nome anche se le prime notizie documentate
su Furore, sono quelle
di essere un Casale appartenente alla Reggia di Amalfi e nel
1752 con l'avvento della catalogazione catastale carolino
da identità di un piccolo paese costiero dalla ridotta
popolazione sparsa su di un territorio scarsamente produttivo.
Qualcuno sostiene che i primi abitanti di Furore furono degli
esiliati dalla Repubblica Marinara di Amalfi, costretti a vivere
in un luogo così inospitale perchè indesiderati, o forse erano
abitanti della vicina frazione di Agerola dediti alla pastorizia
con residenze stagionali, più a valle invece pescatori.
Furore, per la sua conformazione geografia è stata una
roccaforte naturale contro le incursioni piratesche; facile da
difendere dall'alto e di difficile approccio, per questo forse
non si hanno notizie di attacchi agli antichi abitanti, o forse
semplicemente questo tratto dalla natura maestosa e selvaggia
non era luogo appetibile, a secondo delle epoche. Il Fiordo di
Furore, unico in Italia, è stato una sorta di porto naturale
dove in passato è stato luogo di traffici commerciali e di
varie occupazioni che ruotavano attorno al corso d'acqua Schiatro che permetteva la nascita di attività industriali
quali cartiere, mulini ed altri mestieri legati soprattutto alla
pesca.
Le strade di Furore, con i suoi nomi ricordano le famiglie
importanti originarie del posto: Li Summonti, Le Porpore, Li
Cuomi, Li Candidi. La famiglia Summonti si trasferì a Napoli
nel 1400, ma lasciarono delle cospicue donazioni di ducati che
dalla cui entrate dovevano beneficiare chi voleva maritarsi, una
"zitella povera e onesta" di Furore, ed in grazia di questo i
furoresi ad intervalli di tempo erano tenuti a recarsi presso la
dimora dei "Summonti" con "tre rotola di ragoste, bone vive e et
apte a riceversi". Lo stemma, simbolo della città di Furore, e'
raffigurato da una colonna d'oro in un campo azzurro, come
a raffigurare il prezioso paese costiero che si erge dal mare.
Lo storico amalfitano Matteo Camera, definisce gli abitanti di
Furore come "Laboriosi e manierosi" (lavoratori ed aggraziati,
nel carattere e nel fisico), dotati di "forte tempra", ed
infatti numerosi sono nella memoria del paese i centenari, tra
questi un certo Jorlandino Merolla che visse fino a 125 anni,
oggi sarebbe il più vecchio del mondo.
Da sempre la Costiera è luogo di amori appassionati e
romantici, e gli scenari fiabeschi colmi di poesia hanno fatto
da protagonista a molti film sin dalla nascita della storia del
cinema. Nel dopoguerra, con il neorealismo e la commedia
all'italiana si ha un vero boom di opere cinematografiche
soprattutto in Costiera Amalfitana. A Furore, tra le scalinate a
ridosso del Fiordo, che costeggiano l'antico borgo marinaro, nel
1948 Roberto Rossellini girò il suo capolavoro, "Amore", inno
all'arte dell'insuperabile Anna Magnani, l'episodio centrale del
film racconta di una pastorella rimasta incinta che crede dovrà
partorire un essere divino. E proprio tra una ripresa e l'altra,
complice uno scenario da sogno nacque l'appassionato e
tormentato amore tra il famoso regista e la Divina Anna. I due
rimasero talmente affascinati dal luogo, da comprare due "monazzeni"
(case di pescatori, così denominate dagli abitanti locali) che
battezzarono ironicamente con i loro soprannomi:
"La casa del dottore" e "La villa della storta". Si dice che
durante le riprese del film, cominciarono ad arrivare le prime
lettere di Ingrid Bergman, la quale chiedeva un incontro con il
regista, ciò scatenò una violenta crisi di gelosia in "Nannarella",
la quale durante una cena in uno dei noti ristoranti del posto,
scagliò in pieno viso di Rossellini un piatto di spaghetti al
pomodoro. Lei sarà abbandonata, e mai più volle rivedere il
nido del loro amore; lasciò la casa al suo custode che ancora
oggi affitta la residenza a qualche nostalgico desideroso di
rivivere la leggenda che circonda questo tormentato, ed ormai
leggendario amore tra due degli esponenti maggiori del nostro
cinema.
Furore attualmente e' un tranquillo paese costiero che offre
comodi e panoramicissimi alloggi, tra Bed and Breakfast ed
alberghi, e non mancano deliziosi ristorantini dai cibi buoni e
naturali prodotti della zona. A Furore inoltre si produce un
ottimo vino, la conformazione del paese, soleggiato e ventoso,
fa maturare dell'ottima uva dalla quale si produce un ottimo e
buon vino rosso dal carattere secco e corposo, di alta
gradazione.
Furore, detto "Paese Dipinto" e' uno degli 85 comuni italiani
che gode di un posto di assoluto prestigio nell' "Associazione
Italiana dei Paesi Dipinti", con una meravigliosa galleria di
opere d'arte all'aperto che arricchisce un paese che già
naturalmente è una bellezza della natura. Percorrendo la strada
che dalla Costiera Amalfitana va verso Agerola, si possono
ammirare degli autentici capolavori di arte contemporanea;
murales, dipinti in varie tecniche, sculture e mosaici portano
la firma di: Lauro, Legro, Orta, Orgosolo, Piombino,
Valloria, Prelà, Elio, Luigi e Rosario Gazzella, i
fratelli Mazzalla, Giuseppe Leone, Maria Padula, Annamaria
Grassia, Fritz Gilow, Werner Christian Wontroba, Marco
Lopez Bernal, Fratelli Castelli, Mario Giovannetti, Pippo
Borrello, Anna Crosio, Nadia Farina, Carlo Fayer.
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