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Il nome originario di Minori era "Reginna" e
faceva parte di "Reginna Maior" Maiori,
successivamente "Reginna Minor" in ragione del paese confinante
di cui faceva parte.
Secondo alcuni storici Minori e Maiori furono fondate dagli
Etruschi, per la ragione
dell'epitelio finale "inna", comune a molte parole
etrusche. Certa è la massiccia
presenza degli antichi Romani i quali costruirono numerose ville
e residenze, le quali
possono essere ammirate tuttora. Gli antichi abitanti di Minori
erano disposti diversamente dal paesaggio attuale, il nucleo
dell'antico insediamento si trovava nel Borgo di Forcella dove
fu fondata la Chiesa di San Maffeo, attualmente Chiesa di San
Matteo. Le antiche descrizioni degli abitanti di Minori
esaltavano la notevole forza fisica e l'imponenza degli uomini;
la bellezza straordinaria delle donne le quali potevano prestare
come modelle a scultori e pittori. La particolare e protettiva
posizione geografica di Minori ben presto
fece gola ai naviganti amalfitani e a vari nobili di Scala e
Ravello ed ai Dogi della
Repubblica di Amalfi, questa la ragione per cui alcuni di loro
sono seppelliti all'interno del Duomo. Minori fu cantiere ed
arsenale delle galere e sede vescovile dal 987. Acerrima rivale
di Amalfi per i suoi prodotti e le sue industrie. Condivise ed
ebbe sorte comune a tutti paesi della Costiera Amalfitana nello
splendore e nella sventura, come nel 1656 la peste colpì
particolarmente gli abitanti di Minori più che in altri paesi
circostanti;
soccomberono 355 persone, quasi la metà della popolazione di
allora, e di tutto il Clero
non vi rimase che solo il Vescovo Leria, un canonico ed il
priore di San Nicola a Forcella, praticamente la sede vescovile
rimase vuota.
Dall'undicesimo secolo Minori conobbe una nuova ripresa, le
strade ben curate ed appena
a ridosso della spiaggia faceva bella mostra una fontana con
leoni e circondata da
aiuole fiorite. In ricordo di un passato nobile, restano i muri
della cosiddetta "Torre Paradiso", sede di una famiglia reale.
Il vecchio Duomo di Santa Trofimena nel 1818 crollò e fu
restaurato in gran parte pochi anni dopo; il Duomo è
strutturato con la parte centrale ampia e luminosa a tre navate
divise da pilastri che formano quattro valichi in ogni lato con
cappelle corrispondenti. Molto interessante è un pulpito in
marmo del 1616. La Basilica inferiore a tre navate fu restaurata
nel 1700 e presenta sull'altare un urna di alabastro contenente
le spoglie di Santa Trofimena e fu realizzata da Gennaro Ragozzino. La storia dell'economia di Minori; assieme alla pesca
ed all'agricoltura favorita da un buon terreno ben idratato,
numerosi giardini dagli alberi di limoni ed arance fanno da
cornice al paese costiero, fanno parte vario artigianato già da
molti secoli, come la fabbricazione della pasta e della carta
che grazie al fiume Reginnolo sostenevano gli abitanti di Minori
anche nei periodi meno prosperi della Costiera Amalfitana. E sin
dal XIII secolo che i tribunali e gli istituti religiosi di
varie zone della Campania e Costiera si fornivano dai laboriosi
Minoresi. Minori e' detta "Eden della Costiera Amalfitana" per
il suo clima mite e ventilato
che rimane fresco anche nei periodi più caldi dell'estate.
Attualmente Minori offre varie fabbrichette artigianali di
liquori a base di agrumi e frutti di bosco; pasticcerie, le
quali esportano i loro prodotti ed una fiorente industria
alberghiera essendo la località molto apprezzata dai turisti di
tutto il mondo. |
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