|
GLI ARSENALI |
Amalfi da Repubblica Marinara, era dotata sia di una flotta
mercantile che da guerra, molto all'avanguardia per l'epoca, le
imbarcazioni erano sicure e veloci, le navi da guerra erano
dette "sagene", ed erano composte da due alberi con relative
vele, e da remi il cui numero variava da 108 a 120. Fu proprio
grazie a questa flotta che Amalfi intervenì vittoriosamente nel
849 contro i musulmani che assediavano Ostia, mettendoli in
fuga. Nel museo Vaticano, un affresco di Raffaello,
commissionato da Papa Leone X° che era stato arcivescovo di
Amalfi, immortala l'impresa degli amalfitani. Gli amalfitani
costruivano le loro navi nel paese stesso, presso l'attuale
"Porta Marina" per le navi da guerra, e presso l'arenile per le
navi mercantili di basso cabotaggio. Le ultime, dette:"teridi",
buctio", la "cocca". La struttura degli arsenali, oggigiorno
mostra una serie di restauri avvenuti in tempi diversi. |
IL DUOMO |
Il
Duomo fu eretto nel IX° secolo, ma l'aspetto attuale è il
risultato di più rifacimenti, oltre a numerose ristrutturazioni.
Nel 1206 fu ricostruito in forme arabo normanne, nel 1700
nuovamente modificato. L'aspetto del campanile, con le sue forme
di archi intrecciati e torrette, risale all'epoca tra il 1180 e
il 1276. Il portale centrale presenta suggestivi battenti in
bronzo, fusi a Costantinopoli il 1066. Nella parte interna,
assieme alle sua originaria struttura, ha forme barocche che
risalgono al 1700, nel presbiterio ci sono due amboni a mosaico
e due candelabri del XII° secolo. Agli inizi del XIII° secolo,
il Cardinale Pietro Capuano fece costruire la cripta, dove
tuttora sono custodite le sacre reliquie di Sant'Andrea
Apostolo, Santo patrono di Amalfi. All'interno una statua di
bronzo di Sant'Andrea, alta due metri e mezzo per 800 chili,
opera di Michelangelo Naccherino, dono di Filippo II di Spagna.
Altre due statue di marmo raffiguranti Santo Stefano e San
Lorenzo, sono opere di Pietro Bernini. |
IL
CHIOSTRO PARADISO |
Il Chiostro Paradiso risale al 1266 e fu fatto erigere
dall'arcivescovo Filippo Augustariccio come cimitero per i
cittadini illustri della città di Amalfi, esso è immediatamente
collocato alla basilica dell'Assunta. Nel Chiostro vie erano sei
cappelle affrescate che risalgono al XIV secolo. Esso è
collegato al palazzo arcivescovile ed è formato da un
quadriportico con volte a crociera, archi acuti, colonnine
binate e archi intrecciati in stile moresco. Di forma quadrata
dallo stile arabeggiante. Attualmente è un giardino floreale ben
curato, circondato da un quadriportico, formato da colonne dallo
stile arabo che sostengono archi fortemente acuti. Nel cimitero
erano custoditi dei sarcofaghi contenete i resti di personaggi
illustri del paese, da allora ne restano solo cinque, di
relativa importanza: > Il sarcofaco appartenente alla
famiglia amalfitana dei Favaro, fattura romana con scanalature
ad esse e con impressa la Croce di Amalfi
e il relativo stemma della famiglia. > Un sarcofago
rappresentante in altorilievo il "Ratto di Proserpina", episodio
classico della mitologia greca. > Un sarcofago che
rappresenta in rilievo sulla parte superiore le "Nozze di Plebeo
e Teti", e a capo di una parte laterale Romolo e Remo allattati
dalla lupa, con un iscrizione mediovale:"Cesarius de Alaneo de
Amalfia ... MCCXL" > Il sarcofago dell'Arcivescovo
Pietro Capuano, morto il 1359, che porta un immagine scolpita
dell Madonna, di Gesù Cristo, dei dodici Apostoli e di San
Biagio vescovo e San Basilio vescovo. |
IL
MUSEO DELLA CARTA
(Orari di apertura: Dal 1/3 al 31/10 il museo è aperto dalle 10.00 alle 18.30 orario continuato - Domenica inclusa. Dal 01/11 al 28/02 il museo è aperto dalle 10.00 alle 15.30 orario continuato - Lunedì chiuso). Il Museo della Carta si trova ad Amalfi in via Delle Cartiere, 24. |
Amalfi ha tradizioni antiche come produttore di carta, e le
tecniche erano state importate dai paesi arabi,
successivamente perfezionate proprio ad Amalfi. E' possibile
rivivere, ammirare e visualizzare facendo un balzo indietro nel
tempo, la produzione dal vivo di tali procedure dei tempi
passati, grazie all'operato e l'impegno del Commendatore Nicola
Milano, il quale sin dall'età di 13 anni lavorava la carta,
successivamente ne divenne imprenditore, ed infine decise di
aprire al pubblico l'antica cartiera trasformandola in un museo. |
|
Il Museo è suddiviso in diverse aree: - La Biglietteria ed angolo
vendita - Il sistema di canali e le torri di alimentazioni - La
cartiera del XIII sec - La sala dei Magistri in arte cartarum -
La biblioteca “Nicola Milano” ( i 3520 testi sono divisi in più
sezioni e sottosezioni di consultazione: Pittura ed
Architettura, Storia della chiesa, Storia del Mezzogiorno,
Storia di Amalfi, Storia - Tecnica - Industria della Carta, ed
in fine, una sezione di testi stranieri sulla Storia - Tecnica -
Industria della Carta). E' possibile seguire la realizzazione di
fogli in carta a mano e vedere gli antichi mulini ad acqua
all'opera di nuovo con la forza del torrente Canneto. |
|
|